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Clair Robins

 

Preserving the past

 

«Dal corpus di lavori intitolato “Preservare il passato”, una combinazione di immagini di nature morte sentimentali e assemblaggi basati su cartoline e oggetti personali appartenenti a “Jean”, l’anziana madre di un amico in età avanzata. L’opera apre un nuovo dialogo visivo, recupera ricordi e storie passate della sua vita, dei suoi conoscenti e della sua famiglia. Il tutto è stato girato dopo il tramonto della notte, utilizzando solo una debole luce stradale attraverso la finestra e illuminata delicatamente da una piccola torcia. Il riferimento è al fatto che di notte il nostro cervello può spesso rievocare in modo vivido eventi del passato, ricordi quasi onirici e istantanee di eventi rivisitati al buio.

Biancheria delicata, centrini, accessori e cartoline scritte a mano convergono e riflettono le qualità del vetro come la laterna magica (vecchie proiezioni di lanterne magiche, vetrini colorati a mano). Proiettando e compilando le storie e i ricordi più deboli, non solo per un breve intrattenimento, ma per un messaggio. Queste immagini rappresentano un ricordo permanente di eventi, collezioni e un museo di ricordi del passato di Jeans.

Collezioni, oggetti personali e ricordi sono incredibilmente intriganti per me che sono un appassionato creatore di immagini. Perché ci teniamo stretti gli oggetti del nostro passato e li conserviamo? Lettere, biglietti, appunti e ninnoli vengono spesso riposti in soffitta, negli armadi e persino nel capanno del giardino, occupando spazio e creando disordine. Si tratta di un bagaglio di cui non abbiamo bisogno, oppure hanno una funzione utile, in quanto ci fanno tornare in mente i ricordi e l’affetto per la vita passata. Forse c’è qualcosa di più profondo, un bisogno di conservare, curare, controllare e ordinare la vita. Conservare oggetti fisici dà un senso di autostima. Accumulare souvenir, lettere, fotografie è del tutto comprensibile, perché con l’avanzare dell’età si tende a dimenticare di più e si ha bisogno di essere sollecitati a unire i puntini. A volte è difficile decidere cosa sia importante, il presente o il passato. Alcune persone non hanno alcun legame con questi oggetti e sono felici di scartarli e andare avanti, ma non sono forse un archivio tangibile della propria vita?

Lasciare elementi della nostra “storia” perché altri possano vederli, rifletterci e “conservarli” può sembrare come se stessimo urlando in silenzio di esporre una parte della nostra preziosa esistenza, in modo da non essere dimenticati. La vita va avanti, ognuno può voler far parte della storia e avere un’eredità.

Questo lavoro esplora delicatamente un’estetica che offre un portale verso realtà passate, luoghi visitati e corrispondenze. Questi ricordi saranno tramandati da una generazione all’altra? Sono una preziosa finestra sul mondo passato di Jeans? Le scatole di oggetti posseduti possono essere meravigliosamente sentimentali, ma finiranno semplicemente in un negozio di beneficenza, in una casa d’aste o in un deposito di riciclaggio?»

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6 edizione